Réspice, Dómine del 27-08-2023. Don Giorgio Lenzi (IBP)
Réspice, Dómine del 27-08-2023. Don Giorgio Lenzi (IBP)
di redazione

Questo difetto dell’umanità non va scemando, ma è sempre attuale soprattutto di questi tempi in cui l’uomo si preoccupa molto dei suoi diritti e molto poco dei suoi doveri. Questo vale non solo per chi non crede e vive senza Dio, ma anche per i cosiddetti “buoni cristiani” che spesso dimenticano di rendere grazie – di ringraziare – proporzionatamente dei tanti benefici ricevuti da Dio; si prende e si porta a casa. Facciamoci caso, quanti pregano prima di mangiare? Quante volte ci si dimentica di ringraziare con la preghiera di quel cibo che si è ricevuto dalla grazia divina? Segno semplice, ma chiaro della nostra violenta inclinazione all’ingratitudine verso Dio. Meditiamo la Sacra Pagina che la liturgia ci propone oggi sull’ingratitudine generale, l’ingratitudine orgogliosa di se stessa, l’ingratitudine feroce che arriva perfino a servirsi dei doni ricevuti da Dio diventando occasione non di bene, ma di mancanza di rispetto verso il Creatore. Quando la società moderna attacca la religione deve venirci in mente la frase di de Maistre: «La scienza che insorge contro la religione è come un fanciullo che batte sua madre». Infatti la nostra cultura occidentale ed europea deve la propria sopravvivenza a tante possibilità di decadenza, proprio al cristianesimo e nell’istituzione che è la Santa Chiesa; quest’ultima con le sue opere, le sue istituzioni e le capacità di ogni genere dei propri membri.. siamo sopravvissuti ai barbari, alla caduta dell’Impero Romano, la preservazione della cultura, delle biblioteche e della scolarità. Spesso dietro grandi pensatori, anche quelli più lontani da Dio, c’è una formazione efficace che viene dalle istituzioni ecclesiastiche. Costoro spesso, in nome del progresso e di una presunta libertà dileggiano la Chiesa con le stesse armi di cultura e di scienza che la Chiesa stessa ha messo nelle loro mani e senza delle quali il loro pensiero sarebbe insignificante! Ecco proiettata nella storia della Chiesa, anche attuale, l’ingratitudine di questi lebbrosi. Quanta tristezza quando gli stessi cristiani ed ecclesiastici vogliono a colpi di piccone distruggere la propria madre! «Ho nutrito i figli, li ho esaltati, ed essi in seguito mi hanno disprezzata»! leggiamo dal profeta Isaia (I, 2). L’esperienza ci insegna che i peggiori nemici della Chiesa non sono coloro che non le debbono niente, ma coloro che le debbono tutto.
Coloro che attaccano Cristo sono i “domesticos fidei” come dice San Paolo. I grandi eretici furono tutti in posizione particolare nella Chiesa: Ario era sacerdote, Nestorio fu vescovo, Pelagio come anche Lutero erano monaci; i grandi rivoluzionari che hanno rivoltato il mondo avevano tutti studiato le cose buone nelle scuole religiose! La Religione Cattolica è tanto benefattrice che nessuno può esserle ostile senza essere ingrata. E l’amabile Salvatore ripete ancora oggi all’umanità risanata dal peccato, attraverso il sacrificio infinito della Sua vita – ripeta a noi peccatori lebbrosi: «non sono stati guariti tutti e dieci? E dove sono gli altri nove ingrati?». Ingrati sono le nostre classi dirigenti (che rifiutano i valori insiti alla nostra società cristiana), ingrati sono i pensatori ed i divulgatori (che possono fare video di due ore sulla Cappella Sistina facendo finta d’ignorare le ragioni profonde che hanno permesso una tale bellezza!), ingrati gli uomini di scienza (che con padronanza e tecnica si appropriano delle leggi della natura, ma negano il Divino Legislatore), ingrati profondamente ingrati tutti coloro che sovvertono il mondo per egoismo senza comprendere che Dio ha fatto bene tutte le cose.
Un tempo tutta la vita umana era costellata di atti di ringraziamento per i benefici ricevuti da Domine Iddio: il Te Deum era un tipico atto liturgico che non si cantava solo alla fine dell’anno civile, ma ogni qualvolta una situazione necessitava ringraziamento. Siamo incontentabili quindi quando riceviamo qualcosa da Dio anziché metterci in ginocchio e dire “grazie”, spesso nemmeno ci rendiamo conto di ciò che abbiamo ricevuto e o ce ne stanchiamo subito o pretendiamo ancora di più come un adolescente capriccioso e viziato. Quando invece il Signore dà e il Signore toglie con somma intelligenza, con divina provvidenza ed utilità. Il Signore ordina, dispone, orienta per il bene massimale cose sia materiali che spirituali: costruisce come uno splendido castello dove tutto è coordinato, funzionale, utilissimo non ché riparatore rispetto al male che noi potremmo fare. E poi arriviamo noi figli ingrati e superbi che crediamo di avere la soluzione in tasca e sovvertiamo tutto senza alcuna gratitudine. Vogliamo di più, vogliamo la facilità, cerchiamo la diversità per dispetto.. e operando così, non solo sovvertiamo l’ordine del castello, ma lo facciamo anche crollare rovinosamente e ci sediamo fieri sulle rovine di questo mondo che era dritto, ma che abbiamo voluto far andare al contrario.
Diciamoci che a volte Dio ci punisce; non risponde alla nostre preghiere, ci fa rimanere nella difficoltà del tempo presente, nonostante le nostre preghiere, poiché Lui sa che non accontentarci è meglio. Non sempre esercita la Sua misericordia guarendo la nostra lebbra, ma può anche lasciarci nel fango per insegnarci l’umiltà e punirci delle nostre iniquità dato che noi ce ne infischiamo della Sua Legge, ma poi stiamo qui a gridare «Signore, Signore». Il Signore desidera cristiani grati e sottomessi.. non ingrati e ribelli. La preghiera e la Santa Messa hanno racchiusi fra le principali finalità quella del ringraziamento e della conformità alla volontà di Dio.
Chiediamo oggi, in questo mondo in cui non c’è più spazio per Dio, di essere illuminati per chiedere le cose giuste, saper ringraziare per ciò che ci viene elargito, ma chiediamo anche di essere sottomessi alla Volontà di Dio. Accontentiamoci! Se il Signore ha dato ed il Signore ha tolto, sia benedetto il Nome del Signore! Tutto concorre al nostro bene.. e la Chiesa, custode della saggezza e della Verità, al momento voluto dal Sommo Fattore, si ergerà di nuovo qual fucina di scienza, di cultura e di preservazione del bello quali strumenti della Salvezza delle anime. Così sia.
