
Dóminus fortitúdo plebis del 17-07-2022. Don Giorgio Lenzi (IBP)
di redazione
Riportiamo le foto della Santa Messa di domenica 17-07-2022, presso la Chiesa di San Cristoforo (Via D’Argillano n.21 – 63100 AP). Il nostro Coetus Fidelium Beato Marco da Montegallo è stato ospitato dalla Confraternita della Buona Morte del Priore Giancarlo Tosti, per celebrare il rito romano antico nella forma cantata, Dominica sexta post Pentecosten – Dóminus fortitúdo plebis, con il nostro regolatore Don Giorgio Lenzi (IBP) sacerdote dell’Istituto Buon Pastore e Procuratore Generale per lo stesso con la Santa Sede. Al servizio all’altare due diaconi del medesimo Istituto: don Joseph Cuchet (IBP) e don Alexandre Saphy (IBP); e il seminarista del capitolo di San Remigio don Pierre Guérin. All’organo il Maestro Lisa Colonnella, mentre come cantore abbiamo avuto il Maestro Massimo Malavolta.



Nella giornata di ieri, sabato 16-07-2022, una piccola delegazione del Coetus si è recata a Roma, presso la Trinità dei Pellegrini per assistere alla celebrazione dei dieci anni di sacerdozio da parte del nostro regolatore don Giorgio Lenzi (IBP): Bordeaux 29 giugno 2012 / Roma, 29 Giugno 2022.
Oggi, nell’omaggio al nostro regolatore, per l’omelia, ha preso la parola il diacono francese don Joseph Cuchet (IBP), il quale dopo aver ringraziato lo stesso sacerdote, il Priore Tosti e il Coetus per l’ospitalità, ha così esclamato – in perfetto italiano – l’importanza di Gesù Cristo.



Non possiamo immaginare quale sia stata l’attrazione esercitata dal figlio di Dio fatto uomo sulle folle della Palestina: 4.000 persone che seguono Gesù per tre giorni senza mangiare: chi oggi farebbe una cosa del genere? Questo rappresenta già una lezione importante per noi. Se troviamo difficile andare alla Santa Messa, ascoltare la predica di un diacono francese, quando si potrebbe essere in spiaggia, dobbiamo ancora una volta ricordare quei tempi, nei quali tanta gente seguiva Gesù ovunque sia per ascoltarlo, sia per vederlo, che per seguirlo. Nessuno si preoccupava dei beni materiali, ma si ambiva unicamente ad avere Gesù Cristo. Proprio in questo tempo quando tutti avevano la parola di Dio come unico regola, ecco che Egli si preoccupa di aiutare tutti, senza contare che alla fine, mancano solo sette scorte di pane e di pesci.



In questi tempi travagliati, l’importanza del ricordo diviene fondamentale e se ci si sforza di effettuare questo principio e ci si abbandono nelle sue braccia, allora non dobbiamo preoccuparci di nulla: tutto il resto ci sarà dato ed ancora di più. La moltiplicazione dei pani e dei pesci è una splendida figura di riferimento al sacramento dell’eucarestia: Dio vede la nostra miseria, dalla nostra povertà del peccato originale, non possiamo fare niente da soli, per ritrovare l’amicizia con Dio, per ritrovare l’unità della grazia. Per salvare tale folla, Gesù darà la vita e non basta una eternità per capire l’immensità di questo mistero. Abbiamo peccato, abbiamo rifiutato Dio e lui risponde dando la sua vita, sacrificando lui stesso per la nostra salvezza. Solo capendo questo noi possiamo avvicinarci alla Santa Messa e come dobbiamo prepararci a ricevere nostro Signore, sotto l’apparenza del pane. Bisogna ricevere il messaggio che Egli vuole dirci, attraverso i mezzi scelti da lui: quali la Santa Chiesa, la liturgia, i sacramenti, l’insegnamento dei nostri sacerdoti. Questa preparazione è molto importante per ricevere tutti i frutti della Santa Comunione. Come afferma San Paolo nell’Epistola “dal Battesimo, non siamo più schiavi del peccato” e il nostro uomo vecchio è stato crocefisso con Gesù.
Bisogna ancora una volta sforzarsi di seguire Cristo nel deserto sia nei momenti facili, che in quelli difficili, affinché egli ci dia il cibo necessario, per essere sempre con lui nell’eternità.



da sinistra a destra: il Priore della Confraternita Orazione e Morte Cav. Giancarlo Tosti, il diacono don Joseph Cuchet (IBP), il sacerdote don Giorgio Lenzi (IBP), il diacono don Alexandre Saphy (IBP) e il seminarista del capitolo di San Remigio don Pierre Guérin.

Nella splendida cornice di Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno, sotto l’ombra di Papa Paolo III Farnese inserito nella serliana di Palazzo dei Capitani. Da sinistra a destra: il seminarista del capitolo di San Remigio don Pierre Guérin, il diacono don Joseph Cuchet (IBP), il sacerdote don Giorgio Lenzi (IBP), il diacono don Alexandre Saphy (IBP) e il responsabile del Coetus Arch. Giuseppe Baiocchi.
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