
La Pia pratica dei veli muliebri
di Monica Gibertoni 07-12-2019
Il velo muliebre è una pia pratica, riservata alle donne, per vivere con umiltà e modestia la partecipazione alla santa Messa. Dopo il Concilio Vaticano II è purtroppo caduto in disuso nella maggioranza delle parrocchie, sebbene la norma sia effettivamente ancora valida. Questa pia pratica dovrebbe essere riscoperta, per vivere con maggior partecipazione e umiltà la Santa Messa.

I veli muliebri sono realizzati tagliando tessuti in pizzo o tulle su misura e rifinendoli con bordo in pizzo. I tessuti più leggeri possono sembrare rigidi e scivolosi, a causa della loro consistenza. Si consiglia l’utilizzo di forcine o spillette per capelli per fissarle al capo senza rovinarli.
Si realizzano quattro tipologie di modelli principali, con misurazione diversificata: Triangolare poco ingombrante (lato lungo 1m ca., lati obliqui (dietro) 75cm ca); Rettangolare (140x45cm ca. Mantilla 140x60cm ca.) perfetto per coprire anche le spalle, o solo come scialle; Velo tubolare (velo, mantilla, coprispalle – lunghezza totale 130x60cm).
Da sempre le donne si sono coperte il capo nella dimora di Dio, ecco alcuni riferimenti biblici: Dalla prima lettera di S. Paolo Apostolo ai Corinzi: [11,3-16] «Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo, e capo di Cristo è Dio. Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo. Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo.

Due tipologie del velo bianco per donne non sposate: bianco trasparente (a sinistra) e bianco di pizzo (a destra).
Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli. Tuttavia, nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo è senza la donna; come infatti la donna deriva dall’uomo, così l’uomo ha vita dalla donna; tutto poi proviene da Dio. Giudicate voi stessi: è conveniente che una donna faccia preghiera a Dio col capo scoperto? Non è forse la natura stessa a insegnarci che è indecoroso per l’uomo lasciarsi crescere i capelli, mentre è una gloria per la donna lasciarseli crescere? La chioma le è stata data a guisa di velo. Se poi qualcuno ha il gusto della contestazione, noi non abbiamo questa consuetudine e neanche le Chiese di Dio».
Anche il Codice di Diritto Canonico del 1917 prescriveva alle donne di tenere il capo coperto in Chiesa, soprattutto al momento della Santa Comunione.
Norme che regolino il colore del velo non esistono. L’importante è coprirsi il capo in chiesa, e in particolare durante la Santa Messa. Esistono però tradizioni, a livello nazionale, che nel tempo si sono ben consolidate nell’uso comune.
In Italia si utilizzata soprattutto il velo di forma triangolare, a volte rettangolare, con i seguenti colori: nero per le donne sposate, grigio o nero per le vedove, bianco per le nubili. Oltre a un segno del proprio stato, poteva aiutare eventuali celibi in cerca di moglie a evitare spiacevoli tentativi. Spesso infatti la chiesa era il luogo di incontro principale, specie nei paesi rurali.

Due tipologie del velo nero per donne sposate: nero trasparente (a sinistra) e nero di pizzo (a destra).
In altri paesi la tradizione è differente: in Spagna la mantilla andava per la maggiore, in particolare in nero. Nei paesi teutonici non si era stabilito l’uso esclusivo del velo di pizzo, ci si copriva con fazzoletti, scialli e sciarpe.
Negli Stati Uniti, ove l’utilizzo del velo è più presente al giorno d’oggi, spesso si seguono i tempi liturgici abbinandosi: viola per la quaresima, oro o rosso per il Natale.
Sono inopportuni colori molto sgargianti. Altri pantoni utilizzabili sono il beige, il blu (che essendo scuro e mariano va bene per tutte), rosa per le bambine.
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© Coetus Fidelium Beato Marco da Montegallo – Riproduzione riservata